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La macchina perfetta - Teoria, pratica e storie della bicicletta

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Una macchina (quasi) perfetta
«Bicicletta da viaggio in acciaio smaltato nero con filetti rossi e oro, forcella elastica brevettata, parafanghi in alluminio staccabili con ala anteriore in cuoio, carter chiuso a bagno d’olio, movimento centrale eccentrico per registrare facilmente la tensione della catena senza dover intervenire sui freni, cerchi smaltati, raggi neri, pneumatici Dunlop, cambio a tre velocità nel mozzo, sella Brooks B32, disponibile in tre misure diverse (58, 63, 68 cm) e anche nella versione a singola velocità con freno posteriore a nastro. Viene fornita completa di borsetta sotto sella di cuoio con attrezzi, pompa e attacchi per la stessa e pesa 13,5 kg senza accessori.»
È la descrizione di una moderna city bike? No, di una Imperial Triumph No. 17, fabbricata a Coventry, in Inghilterra, nel 1909, e importata in Italia per far concorrenza alle nostre Fiat, Bianchi, Dei, Frera, Stucchi, Maino offerte a prezzi leggermente inferiori e con maggiori possibilità di personalizzazione: cerchi in ferro, alluminio o legno, manopole in cuoio, in corno, in sughero, pneumatici Pirelli o Michelin, trasmissioni a ingranaggi conici anziché a catena, forcelle snodate per facilitare la riparazione
delle camere. Oltre alle bici da viaggio da uomo, si producevano allora quelle da signora, da maschietto e da bambina, da corsa su strada o su pista, da trasporto con o senza rimorchio e ancora i tri- cicli furgoncino o quelli elegantissimi «forniti dietro ordine di S.M. la regina Elena alle L.L.A.A. Reali le Principessine Jolanda, Mafalda e Principino Umberto» (dal Catalogo Cicli Frera del 1910). [...] leggi le prime 33 pagine del libro
ISBN: 8842816175

recensione (Cyclinside), sito dell'autore (Giò Pozzo)

Illustrazioni di Mara Villa

Primi capitoli del libro di: 

Giò Pozzo - Adriano Maccarana, La macchina perfetta - Teoria, pratica e storie della bicicletta, Il Saggiatore, 30 aprile 2010