Storie bastarde
Il Mikasa e la Banda della Magliana
Se sono così come sono lo devo anche a un pallone e a un delinquente. Il pallone è un Mikasa di cuoio. Bellissimo. Esagoni bianchi cuciti a mano con dei pentagoni neri. Nel 1978 era esposto nella vetrina di Gf Sport in piazza Ener Bettica a Ostia. Costava 45mila lire. Un’enormità per quei tempi. Ma io lo guardavo e lo ammiravo ogni giorno a ogni occasione. Quando andavo dal dentista a farmi stringere l’apparecchio, quando andavo e tornavo dalla messa a Santa Monica. Quando la sera, puntuale, mia madre si rendeva conto che aveva dimenticato di comprare il latte e mi spediva a prenderlo al bar con mille lire in tasca.
Il delinquente si chiama Abbatino. Solo tanti anni dopo ho scoperto che lui e alcuni suoi familiari avevano avuto a che fare, e non poco, con la Banda della Magliana. Aveva certamente più di diciott’anni. Forse venticinque. Guidava un’A112 bianca. Aveva i capelli castani tendenti al rosso. Un po’ di lentiggini sul viso e gli occhi cattivi. Portava un accenno di codino e indossava sempre
i jeans e i camperos. [...] primo racconto del libro
Foto di copertina: Mino Ippoliti
blog dell'autore (Davide Desario) - bookTrailer (Canale 10 righe dai libri)
Primi capitoli del libro di:
Davide Desario, Storie bastarde, Avagliano Editore, 27 settembre 2010
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