Il disertore
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Aveva posato il cesto delicatamente e gli aveva toccato la fronte come si fa per sentire la febbre; e si era sentita dentro quel gelo, quel freddo di tutta la notte, quella durezza, quella definitiva assenza.
Allora, inginocchiata com'era, non per cieca disperazione, ma consapevolmente, a braccia aperte, aveva gridato, gridato il suo nome chiamandolo con tutte le forze, in ragione di tutto quel lungo e silenzioso strazio, e aveva bestemmiato e maledetto il nome della Vergine e di Gesù.
A distanza di anni ricordava quelle parole terribili, che erano rimaste nella sua memoria come se non fossero sue, come se non fossero uscite dalla sua bocca.
Invece erano sue: se le era portata dentro sempre, per quel momento che doveva arrivare.
Perché tutto era stabilito da sempre.
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