Che strano, ripensare ora a quel tempo antico. Ho tanta memoria alle mie spalle, ma l'infanzia torna sempre. Cammino per Palermo, sto dietro alla scrivania dello studio, mi siedo solo al bar, ed ecco che tornano quelle immagini, quegli anni, quei giorni, uno di seguito all'altro. Quando avevo cinque anni mia madre rimase con me per sei mesi: era incinta di mia sorella Marietta. Dal grappolo d'uva che era parte del suo pasto "perché lei pure aveva una razione stabilita dal campiere" spiccava gli acini e li divideva tra me e gli altri bambini del baglio, in numero uguale. Lei, che aveva rinunciato al grappolo, si teneva gli acini "dispari" che, se dati a qualche caruso, avrebbero provocato una sciarra. Ed è allora che è cominciata la mia ossessione per la giustizia.