Tradito dalla Regione
 

Tradito dalla Regione

Autore: 

Anna Laura De Rosa

Editore: 

La repubblica

Numero Pagina: 

3

TRECENTOMILA libri, molti dei quali rari, sfrattati da Napoli. Dalla prima edizione italiana dell'Encyclopedie di Diderot e D'Alembert, agli scritti di Giordano Bruno e Benedetto Croce. Rischia di marcire in un capannone preso in affitto a Casoria l'immensa biblioteca dell'Istituto italiano per gli studi filosofici, acquistata dal dopoguerra ad oggi dall'avvocato Gerardo Marotta nelle librerie e dagli antiquari di mezzo mondo. Un patrimonio stimato in dieci milioni.

Ritratto di angelcy

Grazie!! Ricambio volentieri...:))

Ritratto di Natalina

segnalibro!!!

Ritratto di Barbaraa

in ogni caso se volete leggere l'articolo è su http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/08/23/news/marotta_porta_la_bib... così in caso di copy right rimandiamo il tutto all'articolo originale.
Grazie ancora Daniela Smile

Ritratto di Barbaraa

Grazie Daniela per aver pubblicato l'articolo.

Ritratto di Daniela Corvo

Questo articolo è protetto dal copy right, spero di non averlo violato. Volevo solo diffondere questa vergognosa notizia. 23 08 2012

Ritratto di Daniela Corvo

(il resto della notizia)
Un tesoro che Marotta considera preso a calci dalle istituzioni. "I volumi - protesta - moriranno in un capannone della periferia. È un insulto alla cultura, un assassinio commesso dall'inerzia della Regione. L'amministrazione ha promesso di creare una biblioteca per l'istituto da più di dieci anni. Ho una sfilza di delibere nel cassetto e ora la giunta Caldoro ritratta. È stata una battaglia infinita, mi hanno lasciato solo". Dopo l'addio di Roberto De Simone, che ha portato la sua scuola di musica a Portici, ora anche Marotta lancia il suo j'accuse. Lo fa da un appartamento di viale Calascione dove si trovano 50 mila libri della collezione. Al piano di sotto c'è la sua casa studio affacciata sul golfo. Il resto della biblioteca è sparso invece in altri tredici appartamenti e depositi presi in affitto dall'istituto a Monte di Dio.

Il proprietario dell'appartamento di viale Calascione ha intimato lo sfratto e quindi lo studioso, stanco di promesse e fitti alle stelle, ha deciso di trasferire tutto a Casoria. Stretto in una giacca da camera e un cappello che lo ripara dal vento nel locale di 300 metri quadri, Marotta ripassa i titoli impacchettati dai collaboratori. Milleseicento scatole, spiega, "che conservano la storia d'Europa. Libri consultati da migliaia di ricercatori e rifiutati dalla città". Gli operai sistemano sul montacarichi l'opera di Calamandrei, poi tocca a Giordano Bruno e all'idealismo tedesco.

L'avvocato apre una scatola a caso e gli salta fra le mani "Assalto al potere" di Fisher: "Questo è importante, perché deve andare via? - si chiede - . Per una sfilza di promesse non mantenute". Una delibera regionale del 2008 ripercorre la storia cominciata con Bassolino. Palazzo Santa Lucia ha stanziato più di sei milioni per la creazione del polo bibliotecario che avrebbe dovuto nascere nel palazzo del Coni, acquistato qualche anno fa in piazza Santa Maria degli Angeli, a due passi dalla sede dell'istituto. Ma "una schifosa delibera assassina della giunta Caldoro ha cancellato tutto ", protesta Marotta. L'atto del 2011 in pratica conferma la realizzazione di una biblioteca nel palazzo Coni, ma dà la precedenza ai volumi regalati in copia alla Regione. "Insomma ci hanno fatto fuori - continua Marotta - Qualche approfittatore sta giocando sporco per intascare i fondi europei destinati alla digitalizzazione dei libri dell'istituto e al polo".

Per impugnare l'atto, l'avvocato ha incontrato a luglio de Magistris e la soprintendenza a Palazzo Serra di Cassano. Il sindaco ha promesso di intercedere a settembre presso Caldoro per fare andare in porto il progetto, mentre è sfumata per ora l'idea paventata da Marotta di sistemare il patrimonio nell'Albergo dei poveri. L'avvocato non si arrende, nonostante in passato siano stati mandati all'aria già altri due pro-
getti per la realizzazione della biblioteca: alla Girolamini prima e alla caserma Nino Bixio poi. "Napoli non è capace di produrre una classe dirigente valida. Caldoro e de Magistris sono brave persone ma hanno le mani legate dal blocco sociale che vuole trasformare in affari i fondi destinati alla cultura: per amministrare devono scendere a compromessi con un coacervo di imprenditori e politici corrotti. Possono seguire una politica della festa, la cultura è un'altra cosa". La delusione di Marotta per il passo indietro della Regione si aggiunge all'amarezza per i tagli subiti dal governo. Negli ultimi tre anni "non è arrivato neanche un soldo. Ho venduto un attico a Roma e una villa settecentesca a Napoli, ho contratto debiti per mantenere l'istituto che fa paura alla politica".

Gli operai caricano l'ultimo pacco sui furgoni. In cortile ci sono gli amici di sempre a cui Marotta ha chiesto di scortare i libri fino a Casoria. Un'ultima occhiata giù dal balcone, poi chiude per l'ultima volta la porta. "Fischia il vento, urla la bufera e pur dobbiamo andare ", dice. Sono le parole dei partigiani, intonate di corsa prima di affrontare i tedeschi.

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