L'enigma del cabalista
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In un sussulto di rabbia e di vergogna, la giovane s'incamminò a passo svelto tra le risate dei soldati di ronda, ripromettendosi di far pagare quell'umiliazione a messer Basilio.
Dopodiché diresse l'attenzione all'enorme varco aperto ai piedi della torre e al corridoio assolato che procedeva in salita oltre di esso.
Si respirava un'aria strana lungo quel passaggio. Un'atmosfera vetusta, germanica, accentuata dalle forme squadrate delle mura difensive e dal taglio marziale delle loro merlature, così diverso dalle sinuosità arabeggianti e dai colori vivaci delle strade di Napoli, ma pure dalle luminose architetture dei palazzi angioini. Persino il vicolo dei tintori, col suo lezzo asprigno e le sue facciate rugose, appariva, al confronto, più vivace e arioso.
Marcello Simoni (Comacchio, 27 giugno 1975)