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Cospirazione Octopus

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La notte svaniva lenta, restia. La sera prima aveva piovuto. La neve aveva poi iniziato a fioccare allo scoccare della mezzanotte, quasi avesse aspettato un segnale, e non aveva più smesso. I fiocchi compatti, pizzo ornamentale di un velo impalpabile, scendevano costanti, verticali, incorniciando le campagne circostanti. La pigra alba invernale si allungava furtiva in un cielo ramato, rischiarando di riflessi sbiaditi un sottile strato di neve che si aggrappava testardo all’asfalto. L’ombra degli alberi brinati si rifletteva sul bianco come piume blu. Shawnee, Oklahoma, una cittadina di circa trentamila anime a cinquanta chilometri a Est di Oklahoma City e capoluogo della contea di Pottawatomie. Rubate ai nativi americani, nella migliore delle tradizioni, queste terre conservano il nome originario, pittoresco agli occhi dei nostri antenati. Come tutti i piccoli centri animati, anche Shawnee ha un cuore vitale circondato da desolanti periferie. Quella che una volta era una zona commerciale adesso è soltanto una distesa di edifici vuoti e sterili tra cui conducono una vita precaria una manciata di stazioni di servizio, bar, minimarket e motel fatiscenti. Il Merry Kone Motel si trova ai confini della città, un fantasma degli anni Cinquanta a due piani e ventotto stanze, l’atrio dalle pareti di legno e dalle colonnefuturistiche illuminate a neon. Leggi le prime 19 pagine del libro

Primi capitoli del libro di: 

Daniel Estulin, Cospirazione Octopus, Castelvecchi, traduzione di Silvia Quadrelli, ottobre 2013.