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Propaganda. L’origine della più potente loggia massonica

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Premessa
Se è esistita la P2, se è vero che esiste la P3 e perfino la P4, non  può che esserci stata anche la P1. Perché le logge si numerano così, da quando Salomone edificò il Tempio. Mai loggia può chiamarsi come la precedente. Rinascere sì, come l’Araba Fenice. Ma il nome deve essere diverso, basta un numero ordinale a fare la differenza. Al contrario dell’Araba Fenice, che rinasceva ogni volta più bella, quando si tratta di loggia P, anni e malavvezzo senso della cosa pubblica sono andati deteriorandola. Ogni volta peggio, ogni volta più segreta fino a sfumare nell’incertezza, come ben sanno i magistrati napoletani
a caccia della P4. Sempre che il moto primo, quella loggia Propaganda nata alla fine dell’Ottocento, sia stata cosa onorevole. Ma
questa è un’altra storia, da analizzare con cura a tempo debito.
Stabilire se Luigi Bisignani e Flavio Carboni, con tutti i loro sodali, clientes, amici, soci e quant’altro, siano o meno gli eredi di Licio
Gelli – che per inteso li disconosce e dichiara morto con la Legge Anselmi il sistema di potere da lui costruito – è forse meno importante che cercare di addentrarsi non nel «qui e ora» quanto piuttosto nell’«allora», nel «quando tutto è cominciato». [...] prime 25 pagine del libro

ISBN: 978-88-7615-611-3

Primi capitoli del libro di: 

Lucia Visca, Propaganda. L’origine della più potente loggia massonica, Castelvecchi RX, 16 novembre 2011