Martin Eden
 

Martin Eden

Autore: 

Jack London

Editore: 

Bur Rizzoli

Anno: 

2010

Traduttore: 

Oriana Previtali

Numero Pagina: 

113

Poi rise di lui, godendo della sua confusione, ed egli, guardando in quegli occhi schietti e comprendendo che ella non aveva indovinato nulla di quanto egli sentiva, divenne timido. Veramente aveva osato troppo nel pensiero (..) Ella era diversa. Rimase sgomento della propria grossolanità, intimorito dalla chiara innocenza di lei, e la contemplò un'altra volta attraverso l'abisso. Il ponte era crollato. (...) Ella era pura, era vero, di una purezza che non aveva mai neppure sognato; ma le ciliegie le macchiavano le labbra. Era soggetta alle leggi inesorabili dell'universo proprio come lui. Doveva mangiare per vivere, e se si bagnava i piedi prendeva il raffreddore. Ma questo non era il punto. Se poteva aver fame e sete e caldo e freddo, poteva anche sentire l'amore... l'amore per un uomo. Ebbene egli era un uomo. E perché non avrebbe potuto essere lui quell'uomo? "Dipende da me farmi onore" mormorava fervidamente. "Sarò io quell'uomo. Diventerò quell'uomo. Mi farò onore."