La macchina del tempo e Racconti dello spazio e del tempo
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La porta si aprì completamente e il viaggiatore nel tempo comparve davanti a noi. – Santo cielo! – gridai sorpreso. – Che cosa è successo? – chiese il medico che lo vide dopo di me. Tutti i convitati si volsero verso la porta.
Il nostro amico era in uno stato spaventoso. Aveva l’abito impolverato e sporco, imbrattato di verde sulle maniche; i capelli scarmigliati mi sembravano più grigi, forse per la polvere e lo sporco, o forse perché si erano effettivamente sbiancati. L’espressione del viso, pallidissimo, era d’intensa sofferenza; sul mento aveva una ferita semirimarginata. Esitò un istante sulla porta, come abbagliato dalla luce, poi entrò nella stanza; camminava con il passo zoppicante tipico dei vagabondi che hanno i piedi doloranti. Lo fissammo in silenzio, aspettando che parlasse.
H. G. Wells, pseudonimo di Herbert George Wells (Bromley, 21 settembre 1866)