Disputationum adversus gentes – Libri VII (10righe tradotte da Riccardo Di Lorenzo)
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Se un bue o un altro qualunque degli animali, che viene sacrificato per mitigare la collera degli dei, assumesse voce umana, direbbe queste parole: «… … … Chi ha dato al ferro la forma di spada? Non è stato forse l’uomo? Chi ha compiuto stragi di genti e ha imposto la schiavitù ai popoli? Non è stato forse l’uomo? Chi ha preparato bevande letali e le ha offerte ai genitori, ai fratelli, alle mogli, agli amici? Non è stato forse l’uomo? Chi ha premeditato e messo in atto così tanti misfatti, che a malapena potrebbero essere raccontati in 10.000 annali o in 10.000 giorni? Non è stato forse l’uomo? Ciò non è grandemente crudele, bestiale e orribile? E non ti sembra, o Giove, ingiusto e barbaro che sia ucciso e massacrato io, affinché tu sia placato e gli scellerati ottengano il perdono?»
Il discorso tra virgolette è la prosecuzione del discorso tra virgolette da me postato subito prima. E il discorso da me postato subito prima di questo è da leggersi al posto dei puntini di sospensione. I libri così antichi non hanno i diritti d'autore. Le traduzioni sono interamente mie.