Le formiche non hanno le ali
Quando Lui mi colpiva sentivo il sapore del sangue. Era pastoso e con il gusto di una vecchia chiave. Era come se un improvviso spostamento d’aria mi facesse girare la testa e ballare i denti. A volte con lo spostamento d’aria ne cadeva uno, e me lo ritrovavo in bocca. Quanto durava il tempo dei pugni e dei calci? Pochi attimi. Il resto veniva dopo. Un affanno di rabbia muta attraverso il corpo. E la voglia di urlare, di correre via, di cambiare identità, di essere dentro un film allegro, di trovare una bella famiglia che mi tenesse con sé. Assumere le sembianze di un gatto randagio, di un pesce rosso, di un fiore, di un sasso. Ancora meglio, di una formica. Le formiche hanno uno scopo fermo, inossidabile: prendono una mollica, un pezzetto di qualsiasi cosa e lo trasportano. Lo fanno a prescindere. Nessuno le ferma. Puoi schiacciarne una, ma quelle che restano non hanno paura. Vanno avanti. Si organizzano. Ricominciano. Le formiche non hanno paura. Avrei voluto essere una formica. Leggi le prime 45 pagine pdf del libro
Primi capitoli del libro di:
Silvia Gentilini, Le formiche non hanno le ali, Mondadori, novembre 2017.
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