Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso. Parola di Cosa nostra
Amicizia
La veste dell’amico è una delle preferite indossate dagli uomini d’onore.
Il mafioso è in primo luogo uno che fa del bene, che spontaneamente si dona agli altri in tutti i modi possibili. A legare tra loro gli stessi affiliati sarebbe un sentimento generico d’amicizia, un’affinità che non ha alcun significato formale. L’amicizia è ciò che li spinge ad aiutare il prossimo, è la motivazione che li muove a cercare il bene comune per la propria città. Essi si muovono in questa cornice, si comportano da mediatori ed agiscono per ricomporre i conflitti che, di volta in volta, possono sorgere in seno al corpo sociale. L’amicizia sarebbe quindi la vera essenza della mafiosità.
Paolo Campo è stato considerato a lungo dagli inquirenti uno degli storici boss della mafia agrigentina. In particolare, è stato indicato quale
rappresentante del paese di Ribera, centro nevralgico per le rotte del narcotraffico tra Europa e Stati Uniti. Vediamo come si presentava il
vecchio patriarca davanti ai magistrati di Agrigento che lo interrogavano:
Mi protesto innocente del reato di associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso ascrittomi, nel senso che io non ho mai delinquito, né mi sono a tale scopo associato con altri. Debbo però dire che sono nato e morirò mafioso, se per mafia si intende, come io la intendo, fare del bene al prossimo, dare qualche cosa a chi ne ha bisogno, trovare lavoro a chi è disoccupato, prestare soccorso a chi è in difficoltà. In questo senso sono stato e sono considerato e mi considero mafioso. [...] prime 33 pagine del libro
ISBN 978-88-541-0000-0
Primi capitoli del libro di:
Vincenzo Ceruso, Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso. Parola di Cosa nostra, Newton Compton, 3 dicembre 2010
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