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L'arte di andare a passeggio

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Il poeta moderno, ha scritto Hugo von Hofmannsthal in un suo saggio del 1907, “stranamente abita nella casa del tempo, sotto la scala, là dove tutti gli debbono passare davanti, e nessuno lo nota. […] Egli è qui, e nessuno è tenuto ad occuparsi della sua presenza. Egli è qui e silenziosamente passa di luogo in luogo ed è null’altro che occhi ed orecchi e assume il colore delle cose su cui si posa”.
Pochi scrittori del primo Novecento tedesco sembrano aver aderito con altrettanta intima vocazione e coerenza a questo stupendo ritratto, quanto Franz Hessel. Personaggi schivi e modesti ci vengono incontro con insistenza nelle sue opere, figure che si accontentano di essere discrete comparse dentro l’universo mondano e indaffarato evocato da pagine che nascono da una dedizione artigianale al piacere del racconto. I suoi innamorati non desiderano possedere, perché – leggiamo in Heimliches Berlin, il suo romanzo del 1927 – “appropriarsi significa espropriare” l’altro, compromettere irrimediabilmente la sua autenticità. [...] prime 21 pagine del libro

 

 

ISBN: 9788861922518

Primi capitoli del libro di: 

Franz Hessel, L'arte di andare a passeggio, traduzione di Enrico Venturelli, Elliot Edizioni, 22 novembre 2011