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Le ultime gocce di vino

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Da bambino, quando stavo male o avevo qualche guaio, oppure se a scuola mi avevano picchiato, mi tornava sempre in mente che il giorno in cui sono nato mio padre avrebbe voluto uccidermi. Voi direte che non c’era niente di strano in questo. Tuttavia potrei ribattere che è molto meno frequente di quanto si pensi; di regola, infatti, quando un padre decide di esporre un neonato, lo fa e tutto finisce lì. Ed è molto difficile che un uomo possa dire degli Spartani, o della peste, di dover loro la vita anziché la morte. Era l’inizio della Grande Guerra, quando gli Spartani avevano invaso l’Attica, incendiando le fattorie. A quel tempo tutti erano convinti che nessun altro esercito fosse in grado di affrontarli sulla terraferma e sopravvivere; perciò noi mantenevamo soltanto la Città, il Pireo e le Lunghe Mura che li collegano. Questo era stato il consiglio di Pericle. È vero che quando nacqui era ancora vivo, sebbene già infermo, ma questa non è una buona ragione perché i giovani sciocchi mi chiedano, come ha fatto di recente uno di loro, se me lo ricordo. Leggi le prime 41 pagine del libro

Titolo originale: The Last of the Wine

Primi capitoli del libro di: 

Mary Renault, Le ultime gocce di vino, Castelvecchi Editore, Traduzione di Giovanni Cappuccio, 28 agosto 2013.