Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)
Introduzione «Eh, prof! Bisogna pur provare la merce in vendita!» mi butta là Théo dal fondo della classe. Le ragazze sorridono con un’aria imbarazzata. I ragazzi, da parte loro, ridacchiano occhieggiandosi come per dare riconoscimento alla bravata del compagno. «È vero, però: quando si è giovani bisogna avere delle esperienze sessuali, così il giorno in cui si trova quella buona uno ci sa fare» giustifica il suo vicino. «In fondo, uno ha soprattutto voglia di provare, è normale, no? Arriva per forza un momento in cui uno vuole sapere com’è veramente. Quello che voglio dire... quando guardi certe cose, ti chiedi come dev’essere farle.» Superfluo indagare sui suoi riferimenti cinematografici, sappiamo bene di che tipo di film parla Alexandre: «Ma li guardano tutti!» «E poi ti dici: “E io, sarò capace?”» Ecco la vera domanda. «Capace di che?» gli chiedo. «Capace di provare piacere!» esclama, prima di aggiungere a ruota, come per riprendersi: «E di darne anche, ovviamente.» Sono dei bravi ragazzi, anche gentili, veramente. Leggi le pprime 25 pagine pfd del libro
Primi capitoli del libro di:
Thérèse Hargot, Una gioventù sessualmente liberata (o quasi), traduzione di Giovanni Marcotullio, Sonzogno, febbraio 2017
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