Un disastro chiamato amore
Parigi, 3 febbraio, 4 del mattino
Luci fosforescenti, paillettes e cocktail ghiacciati, camicie sbottonate e goccioline di sudore, echi, urla, risate. Il tam tam della discoteca più famosa di Parigi mi sta rimbambendo da almeno tre ore; non vedo l’ora di filare a casa e lasciare questi matti a divertirsi come bonobo.
Sono qui solo ed esclusivamente perché non ho altra scelta: il quotidiano per cui lavoro mi lascia scrivere di cinema, cultura e filosofia solo se accetto di occuparmi anche della vita mondana. Perché i culi fanno audience, Platone no. Un tempo mi indignavo per questo, adesso – precisamente da quando ho scoperto che la teoria del Simposio sulle anime gemelle divise a metà è un bluff, poiché al mondo esistono anche mezze sogliole destinate a restare incomplete per sempre, proprio come la sottoscritta – non mi importa più così tanto. Prendo quello che passa il convento e me lo faccio bastare. Leggi le prime 38 pagine pdf del libro
Primi capitoli del libro di:
Chiara Giacobelli, Un disastro chiamato amore, Leggereditore, luglio 2016.
Sinossi del libro: Un disastro chiamato amore
Un romanzo liberamente ispirato a una serie di personaggi realmente conosciuti dall’autrice: da Maria Luisa Spaziani ai figli di Audrey Hepburn, da Marta Marzotto a Rossana Podestà, fino ai grandi registi e sceneggiatori della Commedia all'Italiana, quali Furio Scarpelli, Ettore Scola e Mario Monicelli.
Francese con un lavoro a Parigi e un appartamentino a Montmartre, Vivienne Vuloir è una ragazza buffa e imbranata che colleziona una figuraccia dopo l’altra, fa i conti con una fallimentare carriera di scrittrice e soffre di un numero indefinito di fobie. A trent’anni ha dimenticato il sapore di un bacio, si è adattata a essere identificata come “quella che si occupa di gossip”, ma soprattutto ha perso completamente fiducia nel genere umano, specialmente se maschile. Quando un giorno riceve un’inattesa telefonata da un certo Mr Lennyster, figlio di un’importante attrice italiana su cui ha da poco redatto un dossier, è certa di stare per subire una grossa lavata di capo. Invece, l’uomo vuole commissionarle la biografia della madre. Così, ben presto Vivienne si troverà a dover affrontare un’avventura a cui non è affatto preparata: un viaggio in Italia, un libro da scrivere, un uomo affascinante, dolce ma oscuro, e una villa piena di misteri da risolvere. Tra gaffe, tentativi maldestri di carpire i segreti della famiglia Lennyster, amori e altre catastrofi, Vivienne, inguaribile pessimista, capirà che la vita le sta per riservare una sorpresa inaspettata.
“Si tratta di una commedia anglosassone in controtendenza rispetto alla moda editoriale italiana del momento, la quale punta principalmente sul genere drammatico e su avvenimenti o problematiche legate al nostro Paese. Qui si respira al contrario un’aria internazionale, a cominciare dal fatto che la protagonista femminile è parigina, mentre il protagonista maschile è il figlio di una celebre attrice ligure e di un importante regista di Hollywood.
Questo libro è stato scritto durante una lunga e snervante malattia, perciò il messaggio che vuole lanciare è prima di tutto l’importanza dell’ironia nella vita, facendo emergere realtà estremamente interessanti ma ancora poco sviluppate in Italia come la terapia del sorriso. Importante è anche la connotazione positiva del personaggio maschile - anche questa abbastanza fuoritendenza - specie nella sua carica di Presidente di una fondazione umanitaria liberamente ispirata all’Audrey Hepburn Children’s Fund”.
Chiara Giacobelli
Chiara Giacobelli è giornalista e scrittrice. Classe 1983, tiene una rubrica culturale sull’Huffington Post e collabora con varie testate, tra cui il gruppo Qn-La Nazione-Il Giorno-Il Resto del Carlino, Affari Italiani, Bell’Italia, In Viaggio. Ha già al suo attivo nove libri pubblicati, compreso il saggio biografico Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo che si è aggiudicato numerosi premi e il recente Forse non tutti sanno che nelle Marche....
Un disastro chiamato amore è il suo romanzo d’esordio. Grazie al suo lavoro, Chiara ha avuto la fortuna di conoscere personalmente i personaggi a cui questo romanzo si ispira, con particolare riferimento al figlio di Audrey Hepburn Sean Ferrer.
“Donne che scrivono di donne: di solito ne escono figure apologetiche un po’ finte. Qui, invece, l’autrice è riuscita a creare una simpatica e goffa Woody Allen in gonnella, dimostrando ironia e di saper padroneggiare la parodia.”
Giacomo Scarpelli, sceneggiatore de “Il Postino”